AUDIZIONE MINISTRO DELLA DIFESA AMM. DI PAOLA
E’ prevista per il giorno 14 dicembre p.v., salvo rinvio, l’audizione del Ministro della Difesa Amm. Di Paola, a Commissioni riunite Camera e Senato. Tale seduta segue quella del 1 dicembre u.s. Deputati e Senatori potranno approfondire i temi riguardanti la Relazione Programmatica già sviluppata dal Ministro nella precedente seduta ed altri temi non trattati.
CASADIRITTO si augura che vengano affrontati, tra gli altri, gli aspetti sicuramente con carattere di priorità, quelli riguardanti l’emergenza abitativa con particolare riferimento a tutto quello che sta suscitando in materia dei nuovi canoni di mercato “insostenibili”. C’è da attendersi, che il Ministro, sollecitato in questo senso, fornisca già in questa occasione, ai Rappresentati certamente non “compiacenti” indicazioni utili per forme immediate di una sospensione immediata delle azioni di riscossione, già diramate dagli Stati Maggiori ai Comandi ed Enti Periferici C’è da ricordare che gli utenti con CASADIRITTO sono nel pieno di una difficile opera di informazione e sensibilizzazione attraverso giornali di ogni tendenza, IL TEMPO, IL SOLE 24 ORE, L’UNITA’ ed anche attraverso il TG3 Nazionale che e con le altre forme tradizionali, hanno cercato di spiegare i veri motivi e le finalità illegittime che aveva quella legge 112 del 30 luglio 2010 , quell’articolo 6.21 quater e il successivo Decreto attuativo del 16 marzo 2011.
CASADIRITTO rivolge un appello immediato agli utenti, affinchè continui e si intensifichi in questi pochi giorni, l’invio di email a Deputati e Senatori, con particolare riguardo ai Componenti della Commissione Difesa, Camera e Senato.
15 commenti:
ICI: SALATTO (FLI), LA RUSSA SI VERGOGNI DI AUMENTI AFFITTO CON CUI HA VESSATO MILITARI IN PENSIONE
(AGENPARL) - Roma, 06 dic - "L'ex ministro della Difesa La Russa, prima di scagliarsi contro la reintroduzione dell'Ici, pensi a vergognarsi per quanto di negativo e di insopportabile ha prodotto la sua gestione ministeriale, che ha aumentato in maniera spropositata gli affitti ai militari in pensione residenti in immobili di proprieta' della Difesa". Lo dichiara in una nota l'eurodeputato Potito Salatto, membro dell'ufficio di presidenza nazionale di Fli. "Affitti - aggiunge Salatto - assolutamente impossibili da pagare per pensionati che per una vita intera hanno servito con fedelta' e umilta' lo Stato italiano". com/mca 061853 DIC 11
Illustre Onorevole,
la guerra dei venti anni tra i Comandi Militari e gli Utenti degli alloggi demaniali, tra dimostrazioni di forza e aperture con la mediazione politica, sta cadendo in tragedia.
Lo strapotere delle Forze Armate si sta dispiegando in maniera distruttiva colpendo senza curarsi delle conseguenze tutto e tutti in quanto i Comandi si sentono LIBERI di agire senza controllo governativo o parlamentare. Governo e Parlamento sono occupati dalle emergenze nazionali e poche migliaia di famiglie italiane che hanno offerto l’esistenza all’Italia non possono distrarre, non hanno importanza. Poi sono Militari per cui avvezzi a soffrire e a sacrificarsi per cui possono essere lasciati morire lentamente per il godimento di altri militari politici e non.
Una preghiera, Lei che da politico può mediare, se non ha il tempo per risolvere il problema nel suo complesso con la ragionevolezza che il rispetto per le Famiglie di cittadini impone, trovi almeno qualche minuto per stabilire una tregua facendo semplicemente SOSPENDERE i canoni di mercato ingiusti e insostenibili e, una volta varati i provvedimenti per l’emergenza nazionale, scelga una soluzione razionale e di buon senso definitiva per la gestione degli alloggi della Difesa. Cosi facendo potrebbe evitarsi anche eventuali sensi di colpa!
In questo momento difficile per l’Italia non mi pare di chiedere tanto!
Cordiali saluti, Antonio M.
Gent.mo Onorevole,
Le rappresento subito il mio problema, che poi è il problema di tante famiglie indifese che vivono in questo momento in angoscia perché sotto attacco di illustri Parlamentari e Generali della Difesa.
Le armi che questi personaggi hanno messo in campo, come Lei sa, sono il Regolamento alla Legge 244/2007, approvato con il decreto del 18 maggio 2010, l’emendamento “Canoni di Mercato” del Sen. Azzollini alla manovra finanziaria 2010 e il conseguente Regolamento Difesa del 16 marzo scorso.
Queste non sono delle armi convenzionali ma sono devastanti ordigni nucleari che stanno lasciando sul terreno migliaia di morti.
La scongiuro, si faccia parte attiva per bloccare questa guerra che come tutte le guerre non può avere vincitori ma alla fine solo degli sconfitti, compreso Lei. Un caro saluto, Roberto.
Gentilissimo Onorevole,
l’applicazione del Regolamento 16/3/2011 “canoni di mercato” promosso dal Ministero della Difesa è fonte di danni impensabili per tantissimi Ufficiali e Sottufficiali e per le loro famiglie.
E’ bene che li tenga in conto perché non creda che il provvedimento rientri in una normale proposta di finanza pubblica per racimolare fondi con lo scopo di far quadrare i conti dello Stato e in questo caso della Difesa.
Il Regolamento in questione è un durissimo colpo alla credibilità dell’ex Governo e del’ex maggioranza che, benché il mio stato di militare servitore della Repubblica mi abbia sempre imposto di essere apolitico, aveva attratto la mia simpatia nell’ultimo decennio. Oggi ho visto e toccato con mano che a questa parte politica manca equilibrio e moderazione in decisioni che all’apparenza sembrano semplici perché tutto era stato già scritto, la legge 244 e un Regolamento attuativo alla Legge 244 condiviso che era a portata di mano e che è stato inopinatamente sostituito dalla versione imposta dall’ex Ministro della Difesa il 18/5/2010.
Infatti, “lungimiranti” Politici dell’ex maggioranza e Dirigenti militari della Difesa hanno ritenuto più opportuno decidere in maniera deleteria e precipitosa di alterare crudelmente lo spirito della legge 244 e di adottare un alternativo e scellerato Regolamento attuativo frutto di menti diaboliche che, con spirito di rivalsa e intento palesemente punitivo, ce l’hanno messa proprio tutta per sfondare le porte delle case in cui migliaia di esemplari cittadini di questa Nazione vivono legittimamente e nel rispetto delle leggi vigenti in materia.
I canoni di mercato vanno nella direzione indicata da quest’ultimo Regolamento e non può essere ritenuto accettabile perché foriero di rovina per tanta e tanta bella gente di questo Paese che nonostante tutto continuo ad amare.
Di conseguenza anche Lei non può accettare che i Comandi Militari sottraggano ingiustamente incredibili risorse economiche alle famiglie di Militari perbene. Non si può nascondere dietro il Prof. Monti!
La responsabilità di quello che succede è anche Sua, o perché ha votato a favore dei canoni di mercato (ex emendamento Azzollini) pur se in buona fede, o perché non è stato capace di fermare quei Suoi Colleghi che manifestavano senza alcuna vergogna intenti vendicativi e volontà punitive per niente onorevoli di rappresentanti del Parlamento italiano.
In conclusione, La invito rispettosamente a mettere all’angolo chi non ha buon senso e ad adoperarsi per fermare immediatamente l’applicazione dei canoni di mercato che stanno travolgendo le Famiglie dei Militari.
Le porgo il mio cordiale saluto. Fanco A.
Gentile Onorevole,
mi rivolgo direttamente a Lei per pregarla di fare togliere dalla circolazione i canoni di mercato che con sete di vendetta politici e militari dall’animo malvagio hanno affibbiato agli alloggi militari.
Se la Difesa non rimedia al male fatto e i vari Comandi delle Forze Armate se ne fregano e continuano a prendersi il mio stipendio io in pochi mesi non potrei più tenere la casa demaniale in cui vivo con la mia famiglia. Dove pensa che potrei andare a vivere? Da Parenti o in Hotel? In mezzo alla strada o in un prato? Soluzioni improponibili.
Pensa che il problema sia solo mio? Il problema è di tante famiglie di colleghi e direi che è anche il Suo.
Lei come nessun altro parlamentare può tirarsene fuori e dire che è il Ministero della Difesa che lo vuole.
Se il Regolamento sui canoni di mercato (Decreto Crosetto 16/3/2011) è sbagliato perché è voluto da persone malvagie e perverse e Lei sa che questo Regolamento sta generando un disastro per le famiglie dei Militari, allora ha l’obbligo morale di costringere chi di dovere (Governo o Stati Maggiori) a fermarsi.
La ringrazierò se lo farà. Un caro saluto, Giulio B.
Illustrissimi Onorevoli,
mi scuso per il disturbo ma è necessario che io scriva perché mi trovo davanti a una situazione che soltanto Voi potete risolvere.
Ho ricevuto una raccomandata dal Comando della Capitale e quel che ho letto prelude a farmi sfrattare dalla casa dove vivo con tutte le conseguenze, che come ben comprendete, arrecheranno un danno enorme alla mia famiglia.
Il Comando, con effetto immediato da ottobre, mi ha imposto il pagamento di un nuovo canone che pensavo fosse uno scherzo: 2.800 Euro, quattro volte l’equo canone maggiorato che pagavo finora, praticamente il 70% del mio stipendio. Ho verificato presso il Comando e non è uno scherzo perché nessuno alla mia verifica si è poi messo a ridere anzi sogghignavano con manifesto sadismo, roba da spararli in fronte!
Pertanto, sono costretto a pregarvi di fare eliminare questo indefinibile Regolamento dei canoni di mercato in modo da ridare un po’ di respiro e di tranquillità alla mia famiglia e alle altre che vivono la stessa assurda situazione. Così ci sarà anche il tempo perché Voi possiate rimediare ai danni provocati da irragionevoli e vendicativi Suoi colleghi.
Grazie per avermi dato ascolto e la saluto con stima, R. Antonio.
Egregio Senatore,
auspico con tutto il cuore che il Parlamento riattivi al più presto la discussione sulla gestione degli alloggi Difesa e elimini velocemente gli scellerati canoni di mercato che verosimilmente rallegrano alcuni Suoi Colleghi e molti dirigenti militari in odore di “greca” (di cui probabilmente non conoscono neppure l’origine) ma che, per dirla alla moda corrente di Voi politici, sta provocando inutilmente lacrime e sangue su un gran numero di Suoi connazionali in divisa.
Se ha a cuore la necessità di scongiurare questo psicodramma, ascolti per favore la voce del Comitato di Casadiritto con il suo Presidente Sergio Boncioli (Tel.065883981), che saprà informarla sulla situazione e indicarle proposte migliorative per ritrovare la serenità e il buon senso perduti. Io, nel mio piccolo, invito caldamente anche Lei, come ho già fatto in altra circostanza in questo ultimo anno di sofferenze indicibili, a non abbandonarci ad un destino privo di dignità ma ad aiutarci. Distinti saluti, Antonio Q.
Gentili Senatori,
credo che non possa fare a meno di chiedervi di aiutarmi a eliminare l’ignobile Regolamento Difesa 16/3/2011 con il quale gli Stati Maggiori Militari stanno colpendo senza ragione le famiglie dei militari utenti di alloggi Difesa senza titolo concessorio.
O meglio, il motivo di tale accanimento è noto ed è la vendetta, e l’obbiettivo è pure noto ed è cacciare le famiglie dagli alloggi demaniali applicando su di essi canoni “insostenibili” al libero mercato.
Sono consapevole che siamo arrivati alla fase finale di uno scontro durato decenni e che non ha precedenti tra le più sanguinose guerre intestine e la richiesta di aiuto appare a questo punto indispensabile.
Ma forse non tutti siete aggiornati sulle origini che il suddetto Regolamento ha nel famoso e deleterio art. 6.21 quater della Legge finanziaria 2010 che ha introdotto i perfidi canoni di mercato.
In quella circostanza di particolare tensione politica tra maggioranza e opposizione (era il luglio 2010), gli ordini di scuderia impartiti da malvagi politici e ex militari, mi permetto di “ipotizzare”, sono stati di sferrare l’attacco finale senza quartiere contro migliaia di famiglie che regolarmente con i loro affitti contribuivano alla manutenzione del parco alloggi della Difesa (ASIR e ASI, in particolare) e all’alimentazione di un “Fondo Casa” per la realizzazione di nuove case (mai costruite).
Naturalmente poi è stato trovato terreno fertile in compiacenti dirigenti militari in attività di servizio e “ipotizzo” che gli ordini siano stati di non fare prigionieri e, come noto, gli ordini non si discutono. Tutto questo solo per vendetta di sapore antico e per giunta con la scusa di far cassa…. sulla pelle di tanti Italiani!
Devo dirlo con forza, non è così che si affronta la complessa situazione di una parte di militari e civili della Difesa che hanno dato praticamente la loro vita per il bene comune degli Italiani e dell’Istituzione democratica che Voi rappresentate.
Allora, permettetemi di chiedervi di riflettere sulla vicenda senza condizionamenti. Sono sicuro che troverete motivi per “convincere” la Difesa a sospendere i canoni di mercato e a salvare la vita a tantissimi militari e alle loro famiglie. Almeno me lo auguro.
Se non lo fate gli Stati Maggiori avranno la via aperta a ogni “nefandezza” nei confronti degli Utenti e delle loro Famiglie e Voi ne sarete in solido responsabili.
Distinti saluti, Giuseppe A.
Egregio Onorevole,
sono molto, molto preoccupato per come si stanno mettendo le cose riguardo alle case demaniali della Difesa per colpa di qualcuno che non vuole il bene della gente.
L’applicazione di schifosi canoni di mercato voluta con il Regolamento ministeriale contro gli Utenti Militari cosiddetti sine titulo è la continuazione di un perverso iter fatto da personaggi preposti a risolvere una situazione incresciosa che si trascina da anni e che invece continuano a complicare non si sa bene se spinti da vendetta, invidia, odio o quant’altro.
Non si aggiunga anche Lei, per dirla come dice la nostra rappresentanza dell’Associazione Casadiritto, alla MACELLERIA SOCIALE che la Difesa sta attuando e che si vuole continuare finché non ci scapperà il morto. Il caso del Signore disoccupato che Le allego è emblematico di quello che può succedere quando chi ha in mano il potere esagera e non ha la sensibilità di fermarsi.
Almeno Lei faccia parte delle persone di buon senso che hanno in animo di risolvere il problema in maniera equilibrata e non vendicativa e punitiva. Le sarò sempre grato e con me migliaia di famiglie anche per una sola parola detta alla persona giusta e in fretta. Distinti saluti, Marcello.
Caro Sergio,
dopo il gesto di disperazione legato a fratto, che ha colpito recentemente un
cittadino veronese,è accaduto nuovamente anche a Pavia, dove un padre di
famiglia anch'egli senza altra via d'uscita e nella incapacità di contrapporsi
allo sfratto, non ha retto alla disperazione ed alla vergogna e si è lanciato
dalla finestra, finendo miseramente in una pozza di sangue. E' mio convinto pensiero caro Sergio, che su tanta disperazione, si imponga oggi una analisi più profonda e più vera; perchè quando ciò accade, non si è solo in presenza di un gesto inconsulto che poteva manifestarsi in
tutt'altro modo; ognuno di noi- di fronte a tanto-,ha il dovere di leggere in tale estremo
gesto, un messaggio che va dritto alle coscienze di tutti coloro che avrebbero
potuto evitarlo e nulla hanno fatto. Un messaggio terribile, che in molti si rifiutano di leggere.
Nessuno di noi vorrebbe più leggere simili notizie; ma allo stesso tempo
ognuno di noi ha piena consapevolezza che accadrà ancora, e poi ancora,
fino a quando non verrà totalmente interdetto lo spazio ai minacciosi avvoltoi
per incontrarsi, per dialogare e lasciare parlare un poco più le coscienze ed
assai meno i portafogli e gli obiettivi (9) posti. Purtroppo ahimè caro Sergio, vedremo che - nella migliore delle ipotesi cambieranno i nomi, si copriranno gli artigli già insanguinati con robusti
calzari perchè è pura arte il temporeggiare, e forse qualcuno imparerà anche a belare per confondersi tra innocenti agnellini;ma i loro rostri continueranno ad incidere sempre più profondamente nelle nostre carni, fino a quando il loro obiettivo (9) non sarà stato portato a termine. Quanta amarezza caro Sergio, ove:
- i preposti ci raccontano che non ci sono soldi per ristrutturare gli oltre 4000 alloggi vuoti;
- si evita di sanare perfino problemi relativi alla sicurezza delle infrastrutture;
- per - analoghe ragioni-, si pretende di spalmare sugli utenti presenti nello stabile, fin'anche le spese condominiali relative agli alloggi vuoti (è troppo), mentre di contro, qualcuno ha autorizzato il prelievo di ben 21 milioni di euro, per finanziare un assaggio di 15 gg. di vita militare (Mini Naia), a giovani che sicuramente aspirano di più ad un posto di lavoro fisso ed assai meno ad un piccolo assaggio di vita militare. Evito infine, di parlare dello scandalo delle 19 maserati blindate, perchè nonostante il chiarimento dell'attuale Ministro della Difesa, mi appare tutto talmente incredibile, che mi rifiuto di ritenerlo come effettivamente avvenuto nelle fila delle FF.AA., in momenti in cui manca perfino il carburante ai mezzi delle Forze dell'Ordine.
Qualcuno ( meschino lui) o tanti (meschini loro), dopo oltre 40 anni di fedeltà assoluta allo Stato,ora in un momento in cui si chiede di fare ancora il nostro dovere per salvare l'ITALIA,oltre a privarci delle nostre case, vogliono farci perdere anche tutta la profondità del senso della patria. Spero solo che Dio non abbia pietà delle loro anime e li condanni a bruciare fino a quando le donne non faranno più figli. MI SENTO DAVVERO AMAREGGIATO, DELUSO ED INNANZITUTTO TRADITO. Ti abbraccio Michele
Cara e caro Onorevole,
ancora una volta sono deluso dal comportamento di uomini politici del Popolo delle Libertà, per giunta è la parte cui guardavo con favore (sono in pensione e oggi lo posso dire); vorrei che si esprimessero con moderazione ed equilibrio, non come certi politici estremisti del passato che oggi sembra siano sostituiti da una nuova forza emergente che non ha peli sullo stomaco e se la prende solo con i più deboli.
Quello che mi sembrava inconcepibile fino a qualche anno fa oggi è diventata realtà che, Vi debbo dire francamente, fa veramente paura. E’ come avere davanti una immensa distesa di puntini neri e poi accorgersi improvvisamente che sono una marea infinita di guerrieri assetati di sangue e si è completamente indifesi o immaginate il martire cristiano in epoca romana condannato ad essere sbranato all’interno di un anfiteatro e che attende l’uscita delle belve da pertugi che si aprono inaspettatamente.
Solo quattro anni fa la nostra parte politica condivise con il Governo Prodi una legge, la 244, che individuava un soluzione accettabile, perché condivisa e equilibrata, all’annoso problema delle migliaia di case militari dei così detti “senza titolo”. A dir la verità io li chiamerei utenti o inquilini legittimati a vivere nelle case in conformità alle leggi approvate da Governi di diversa parte politica (537/1993, 724/1994 etc…). Il nomignolo “senza titolo” è aberrante, come hanno detto di recente anche molti Vostri colleghi parlamentari.
Ma il problema è un altro, molto più grave, che coinvolge migliaia di famiglie che in questi momenti si stanno ritrovando a dover affrontare un nemico comune che fino a ieri rappresentava il riferimento benevolo e illuminante di ogni nostra azione indirizzata al bene delle Istituzioni repubblicane.
Oggi nella Difesa troviamo innanzi a noi solo dei “sordomuti” (rispetto naturalmente quegli sfortunati) la cui condizione di handicappato ha tolto loro ogni gioia di vivere e con aridità d’animo e spirito di rivalsa se la stanno prendendo con chi sordo e muto non è ma appare inerme, forti del loro strapotere.
Ho usato volutamente per le famiglie dei Militari il verbo apparire perché questi “sordomuti” manifestano anche una sorta di presuntuosa sicurezza sulla mancanza di reazione da parte della gente che spietatamente stanno annientando con i canoni di mercato.
Non si illudano, se non cambiano atteggiamento e non assumono normative più equilibrate saranno responsabili di quanto di più tragico possano prevedere.
Cari Parlamentari non seguite l’esempio di chi in questo momento è “sordo” e non avallate con il silenzio e l’indifferenza le loro pericolose strategie. Il nuovo Governo Monti che si è appena insediato offre l’occasione per ricominciare a farvi volere bene, approfittatene.
Saluti affettuosi dalla mia famiglia e dai tanti colleghi che ricercano politici equilibrati e moderati come speriamo Voi siate. Domenico C.
Egregio Onorevole,
l’emendamento Azzollini alla Legge Finanziaria 122/2010 di cui il Ministero della Difesa è stato promotore è oggi causa, con l’introduzione di nuovi canoni inverosimili, di danni incommensurabili per le famiglie cosiddette ‘sine titulo’ che occupano lecitamente gli alloggi demaniali militari.
Si tratta di persone degnissime di ogni rispetto e considerazione e di gratitudine per quanto svolto nella loro vita lavorativa, ed ora esposte alla prevaricazione più feroce e gratuita, rappresentata dalla perdita della casa, dati i tempi, e lasciate senza alcuna difesa.
Con l’attuazione dell’emendamento 6.21 quater, pertanto, il Senatore Azzollini sarà sempre ricordato come esecutore di una sentenza inappellabile contro persone anziane o addirittura vecchie, la cui unica colpa è quella di aver lecitamente occupato case che senza di loro sarebbero diventate inagibili come le altre quattromila attualmente indisponibili sul territorio nazionale, lasciate deperire dall’incuria e dall’incompetenza gestionale.
Tale provvedimento non apporta alcun giovamento economico alle finanze dello Stato; le case da ‘liberare’, che consistono di edifici di età più che ventennale, per essere rioccupate avranno bisogno di interventi di ristrutturazione rilevanti, quali ad esempio, gli impianti idrici, gli infissi, la messa in sicurezza prevista per gli immobili adibiti ad abitazioni, a norma delle vigenti leggi esistenti su tutto il territorio nazionale; per tali indispensabili provvedimenti non esiste attualmente copertura finanziaria.Inoltre, “cacciando” le Famiglie con i canoni “insostenibili”, verrà a mancare l’introito annuo a favore della Difesa, attualmente garantito dai tremilacinquecento utenti cosiddetti “sine titulo” in fitto mensile aumentato del cinquanta per cento, e da quello degli utenti ad equo canone, circa duemila, per un totale complessivo di circa trentasei milioni di Euro, cui vanno aggiunti circa due milioni provenienti dalla relativa tassa di registro, da essi pagata annualmente in base ad apposito decreto annuale fornito dalla Difesa.
Con tale disponibilità finanziaria già negli anni passati si sarebbe potuto recuperare parte dei quattromila alloggi attualmente indisponibili o dare inizio ad una politica abitativa di alloggi nuovi. Perché, allora, gli attuali utenti in causa dovrebbero pagare drammaticamente sulla loro pelle, gli errori degli altri?
Per quanto riguarda, in generale, l’acquisto di case pubbliche poste in vendita, nessuna categoria civile, statale o parastatale, è stata così penalizzata come quella militare, contro cui si infierisce attualmente, come se essa fosse costituita da scaltri e doviziosi speculatori senza scrupoli, degni del massimo disprezzo, invece che di persone in cerca soltanto della tranquillità necessaria per continuare a vivere vicino ai loro cari per qualche anno ancora; richiesta che sembra sia di un lusso tanto esagerato da dover essere assolutamente loro negata.E’ amaro constatare che nel passato ma anche nel presente, al personale delle Ferrovie dello Stato o di tanti altri Enti pubblici, è stato concesso il riscatto delle case, da loro occupate, senza alcuna complicazione ed in maniera quasi automatica.
E’ pertanto vero quanto si asserisce comunemente, cioè che il personale militare è da considerare “di Serie C” nell’ambito dell’Amministrazione dello Stato; ma questo avviene principalmente perché esso è senza tutela sociale e sindacale, nonostante il contributo di sacrificio fornito nell’arco dei tempi.
(Prima parte)
Ad esso viene finanche messo in discussione e condizionato quanto previsto da secoli nella legislazione nazionale e di tutti gli Stati democratici del mondo intero, cioè il diritto di prelazione.
Nei futuri acquisti ( molto eventuali per gli attuali conduttori ) il relativo prezzo di libero mercato, previsto dalla iniqua ormai vigente legge, laddove concesso, è penalizzato da aliquote punitive inconcepibili, non solo per quanto rappresentato in precedenza, cioè perché gli alloggi sono concessi ed occupati con regole stabilite dal Ministero della Difesa stesso e non c’è niente da punire, ma anche perché riferite a vetusti edifici ultratrentennali e oltre del valore relativo alla loro manutenzione, quasi nulla, la cui occupazione è ritenuta da sempre illecita ed osteggiata da un certo settore della Difesa non si capisce per che cosa, a fronte dei fitti, ripeto, stabiliti da appositi decreti legge e, si sottolinea, riscossi direttamente dalla Difesa, prelevati dalle buste paga, e quindi da considerarsi concordati ed assolutamente legittimati da leggi dello Stato.
Inoltre, nessuno degli attuali utenti che possa sopravvivere agli iniqui ed esorbitanti nuovi canoni di mercato, in caso di vendite all’asta, potrà pensare di competere con le sempre presenti Società Immobiliari in agguato permanente, dietro cui potrebbero celarsi coloro che promuovono interessi personali per quello che è stato definito ‘L’affare del secolo’, con la scusante di dare alloggio al nuovo personale, per il quale sarebbero necessarie decine di migliaia di abitazioni, per le quali non esiste nessuna programmazione economica e nessun finanziamento, per la loro costruzione, stimato quantitativamente superiore a quello previsto per il bilancio della Difesa nazionale; il tutto nella concomitante circostanza che il Ministero della Difesa rinunzia a trentasei milioni di euro l’anno, privando della casa i “sine titulo” il cui reddito supera solo di qualche centinaio di euro quello di circa 41.000 Euro, previsto in merito dal decreto annuale e sporadicamente modificato di aliquote insignificanti. Nel contempo infatti la Difesa annulla di fatto la legge 724 (50% corrisposto in più sull’equo canone) che già permette di integrare in maniera consistente il bilancio della Difesa con le uniche entrate in attivo e introduce nuovi canoni di mercato incredibili che di fatto “cacciano” dalle case gli Utenti; se la Legge 724 fosse confermata o ragionevolmente modificata consentirebbe a coloro che hanno un reddito lordo ”nominalmente” alto, ma che sono tassati al 43% incassando mensilmente la metà del lordo, di continuare ad usufruire della casa demaniale e alla Difesa di non privarsi di una entrata fissa peraltro consistente.
(Seconda parte)
Le rivolgo, egregio Onorevole, questo accorato appello pensando anche a tante persone in età avanzata o prossima all’arrivo finale, molte invalide per servizio, per le quali non esiste alcuna tutela, ed ai quali per più di venti anni, e’ stato pavesato l’acquisto imminente delle case, anche con leggi di recente approvate dal Parlamento (244/2007), e che nel contempo sono state colpite duramente con l’introduzione dell’Euro dal dimezzamento pratico del potere di acquisto delle loro pensioni e dal raddoppio speculativo ed incontrollato dei prezzi di acquisto e degli affitti delle case; persone che hanno difficoltà a reperire alloggi “civili “ e decorosi se non negli ambienti degradati delle grandi città, in essi a Napoli ed a Roma la situazione è drammatica socialmente, con i risvolti relativi alla sicurezza, ed economicamente è molto lontana dai canoni di minimo decoro auspicato per i militari, o relegati in provincia fuori della portata dall’assistenza dei propri figli, in zone prive di qualsiasi organizzazione assistenziale, ora più che mai.
Le porgo, ripeto, questo appello perché intanto venga eliminato il Decreto Difesa del 16 marzo scorso e quindi vengano apportate adeguate modifiche a quanto contenuto nel Regolamento 18 maggio 2010, il cui effetto, nefasto, su cittadini onesti e meritevoli, ho cercato di mettere in evidenza, qualora gli inutilmente severissimi “stilatori” ed gli esageratamente fieri e combattivi propugnatori della vigente legge (entrambe le categorie sorde a qualsiasi appello che non fosse finalizzato alla strage sociale) non se ne fossero resi conto, nel clamore della cruenta e per loro ingloriosa battaglia contro pochi e vecchi veterani indifesi.
Giovanni
Onorevole ,
quello che sta accadendo da un paio di mesi è proprio al di fuori della realtà. Lei chiede agli Italiani di avere pazienza e fare sacrifici perché l’origine della crisi non è italiana ma globale e il nostro debito nazionale non è colpa Sua; cioè Dio ogni tanto si ricorda che deve punire l’Uomo peccatore e gli manda un “diluvio”: stavolta ci ha mandato il debito pubblico e la crisi globale, va bene abbiamo peccato, prendiamoci la punizione, pazientiamo e facciamo sacrifici!
Però i canoni di mercato non ce li ha mandati Dio! Li hanno sapientemente costruiti Suoi colleghi astiosi e miei colleghi vendicativi con la complicità della ex maggioranza, spero in buona fede perché’ la Legge 122/2010 è stata approvata con la fiducia in Parlamento.
Poi, il conseguente Regolamento del 16/3/2011 sull’attuazione dei canoni “insostenibili” ai prezzi del libero mercato e le “multe” di punizione per ogni giorno da “occupante” della casa demaniale (fino a 300 Euro al mese!) non ce li ha mandati Dio! Li ha voluti il Ministro La Russa e li ha firmati il Sottosegretario Crosetto.
Pertanto, nei canoni di mercato Dio non centra e quindi non ho peccato; di quali atti criminali mi sono macchiato per dover subire tale punizione da parte del Ministero della Difesa! Come faccio ad avere pazienza e a fare dei sacrifici se il Comando Militare su direttiva del Ministro vuole da me 1.800 Euro al mese di nuovo canone e io al mese ho 2.100 di stipendio?
Boh!
Non trattandosi di Dio ma di un atto del Ministero della Difesa penso che Lei possa intervenire e con l’urgenza dovuta far annullare o se vuole sospendere il provvedimento sui canoni di mercato. La ringrazio.
Giorgio S.
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